Logistica agroalimentare. CEPIM case history a Expo 2015
La Società tra le best practice di un incontro UIR sul tema a Palazzo Italia, grazie ai servizi consolidati per i produttori della Food Valley. L’Interporto di Parma visitato anche da una delegazione del Brasile.
CEPIM Interporto di Parma a Expo 2015 per parlare di logistica al servizio dell’agroalimentare. La società, infatti, ha rappresentato una delle best practices all’incontro organizzato nell’Auditorium di Palazzo Italia da Unione Interporti Riuniti, dal titolo “Nutrire il pianeta. L’eccellenza delle infrastrutture italiane a sostegno della qualità del prodotto”.
A parlare a nome di CEPIM è stato l’amministratore delegato Luigi Capitani, che ha illustrato i progetti implementati in questo settore e i risultati raggiunti negli ultimi tre anni, con un piano di sviluppo dedicato al Food attraverso la messa a punto di servizi e processi costruiti su misura per le specifiche esigenze di prodotti spesso tra loro molto diversi.
“Grazie ad un posizionamento baricentrico, sia rispetto al distretto della Food Valley, sia rispetto al bacino agroindustriale del nord Italia – ha spiegato Capitani – e alla nostra sempre più qualificata specializzazione in questo settore, siamo riusciti a consolidare delle partnership importanti con i produttori e i diversi operatori che intervengono nella catena distributiva. Con un valore aggiunto per noi fondamentale: il trasferimento del processo dalla strada alla ferrovia e il perfezionamento del flusso di trasporto attraverso l’intermodalità. Questo ci ha permesso di incontrare i desiderata dei nostri partner anche sotto il profilo di una maggiore responsabilità sociale ed ambientale mantenendo un elevato livello di competitività nel servizio.”
A confermare le parole dell’a.d. di CEPIM sono i numeri: in pochi anni l’Interporto di Parma è passato da una quota del 22 per cento all’attuale 40 per cento di merci movimentate via treno, con un abbattimento consistente della CO2 e delle polveri sottili, del traffico pesante su strada e dei rischi connessi alla congestione stradale.
L’Interporto di Parma è divenuto in questi anni un polo di riferimento per materie prime e prodotti semilavorati o pronti: cereali e grano, pomodoro, sementi, vino e distillati, zucchero, formaggi e salumi, a cui si affiancano i prodotti che seguono la catena del freddo. Inoltre, a questi si aggiungono i prodotti delle filiere funzionali all’industria di trasformazione: scatolame e packaging – come vetro, metallo, polimeri e carta – impiantistica e automotive: macchine per la meccanizzazione dell’agricoltura e dei processi di trasformazione.
CEPIM ha attivato negli ultimi anni una serie di flussi di trasporto intermodale con i poli distributivi del Sud e del Nord-Ovest della penisola, il porto di Ravenna e il Nord Europa. È divenuta così un partner nella distribuzione del Made in Italy sui mercati internazionali e un promotore di sempre nuove relazioni di business su mercati nuovi o emergenti.
In questo ambito si inserisce anche la visita, nei giorni scorsi, all’Interporto di Parma di una delegazione proveniente dal Brasile, organizzata da CEPIM e ParmaforExpo nel quadro degli eventi connessi all’Expo 2015 e composta da rappresentanti della FIESP – Federazione delle Industrie dello Stato di San Paolo: la più importante associazione di categoria dell’industria brasiliana. I businessmen sudamericani hanno incontrato i vertici di CEPIM e hanno mostrato grande interesse per le infrastrutture dell’Interporto e i servizi offerti.
Il Brasile in cifre.
Con 202 milioni di abitanti e un PIL di 2,3 bilioni di dollari (dati World Bank), in crescita ogni anno dal 2011 al 2014, il Brasile è un Paese che offre all’Italia e al sistema produttivo parmense ottime prospettive di business. A confermarlo sono i dati: all’interno della UE, l’Italia è il terzo mercato di destinazione dell’export brasiliano, che consiste principalmente in minerali, legname, caffè, tè e spezie, pelli e cuoio. Inoltre siamo l’ottavo fornitore a livello globale del Brasile, che importa in particolare macchine, congegni meccanici e prodotti della chimica farmaceutica. Per il 2015, si stima che il saldo commerciale sarà favorevole all’Italia, per un valore di 1,74 miliardi di dollari.
Il Paese sudamericano rappresenta il diciassettesimo Paese per importanza per le esportazioni della provincia di Parma: nel 2014 il nostro territorio ha esportato verso il Brasile prodotti per l’equivalente di 76 milioni di euro. Se si considera il periodo compreso tra il 2006 e il 2014, l’export parmense verso il Brasile ha fatto registrare un vero e proprio boom: +257%. Un anno record è stato il 2010, quando le esportazioni sono raddoppiate a valore per merito soprattutto dell’impiantistica alimentare. Oggi questo settore rappresenta il 48% del totale delle esportazioni parmensi verso il Paese sudamericano: seguono, nell’ordine, chimica farmaceutica (31%) e agroalimentare (10%).